Ok dell’aula anche con i voti di Forza Italia, Italia Viva, Noi Moderati e dell’ex lista Calenda Nanni. Contrario il M5S, si sono astenuti FdI, Lega e Azione. L’assessore Veloccia: “Puntiamo a tutelare l’Agro romano e incentivare la riqualificazione della città”
Adistanza di 18 mesi dall’approvazione in giunta della proposta di delibera sulla modifica delle norme tecniche di attuazione del Prg 2008, anche l’aula capitolina dà il suo ok. Il voto finale c’è stato mercoledì 11 dicembre, con tutta la maggioranza compatta e il sostegno anche di Noi Moderati, Italia Viva e dell’ex consigliere della lista Calenda Dario Nanni.
Approvate le nuove norme tecniche del Prg
Ci sono voluti 16 anni, cioè da quando è stato approvato il Piano regolatore generale di Roma nel 2008, per mettere mano alle norme di attuazione (Nta). Una necessità, quella di aggiornare il quadro normativo, dati i molti provvedimenti nazionali e regionali intercorsi negli anni e la necessità di revisionare e modernizzare i meccanismi attuativi. In realtà, l’ultimo passaggio ci sarà quando saranno accolte le controdeduzioni che potranno essere presentate da chiunque.
Le norme tecniche di attuazione del Prg definiscono le regole, che stabiliscono diritti e doveri della proprietà immobiliare, in funzione delle trasformazioni edilizie e urbanistiche della città
Semplificazione, rigenerazione e investimenti privati
Lo scopo dell’amministrazione Gualtieri, su spinta dell’assessore all’Urbanistica Maurizio Veloccia, è quello di favorire la rigenerazione urbana, la riqualificazione e il riutilizzo del patrimonio esistente, il blocco del consumo di suolo agricolo, il ritorno alla residenzialità nel centro e lo sviluppo dell’housing sociale, oltre allo sblocco dell’attuazione dei programmi periferici già previsti dal Prg ma fermi da decenni. Non solo: c’è una forte impronta di semplificazione, allo scopo di attirare maggiormente gli investimenti privati, nazionali e non, rendendo più attrattiva la Capitale.
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Le principali modifiche approvate
In totale, le norme modificate sono state 67, più della metà. Una decina i punti cardine riassumibili, che definiscono la linea del centrosinistra di Roma in tema di urbanistica: semplificazione delle procedure per realizzare oltre 200 piani integrati di rigenerazione fermi da vent’anni, tramite lo strumento del permesso di costruire convenzionato (quindi semplificato). Massima tutela al centro storico e alla residenzialità, escludendo interventi con aumenti volumetrici con importanti limiti di trasformazione degli appartamenti in case vacanza: per riuscirci, l’assemblea ha istituito una sotto categoria che sarà disciplinata da un nuovo regolamento, da approvare in primavera.
Alberghi più grandi e accorpamenti commerciali
Come già anticipato dall’assessore Veloccia, inoltre, sono state eliminate le norme che limitavano le dimensioni degli hotel a 60 posti letto, rendendo più facili i cambi di destinazione e viene incrementata la dimensione ammissibile degli esercizi commerciali. Su questo tema c’è una battaglia in corso da parte delle associazioni come Carte in regola o Roma Ricerca Roma, poiché si permette l’accorpamento di locali, anche in edifici differenti, innalzando il limite a 500 mq: il rischio, per queste realtà, è che nascano nuovi fast food e mega ristoranti per turisti alimentando e non combattendo la desertificazione del centro storico romano. Introdotta l’inviolabilità dell’Agro Romano: non possono più essere individuati ambiti di riserva che trasformavano aree agricole in edificabili.
Più controllo sul social housing
E ancora, vengono introdotte norme più stringenti per il recupero degli edifici abbandonati, permettendo al Comune di intervenire in danno e penalizzando l’inerzia da parte delle proprietà inadempienti. Si introduce un nuovo articolo specifico per definire l’housing sociale come dotazione di alloggi in affitto a canone concordato, esteso anche a specifiche categorie di abitanti. Sono inclusi anche gli studentati e il senior housing, che potranno essere realizzati in tutta la città e dovranno essere convenzionati con Roma Capitale al fine di garantire reali canoni calmierati.
Cinema, impianti sportivi e arenili
Dalla proposta di delibera arriva anche una mano al recupero delle sale cinematografiche che potranno essere trasformate in strutture culturali polivalenti, destinando almeno il 70% non solo al cinema ma anche a teatro, musica, congressi, esposizioni e scuole d’arte. Occhio di riguardo anche all’impiantistica sportiva per agevolare recupero e adeguamento delle strutture accessorie, ma anche punti ristoro e spazi aggregativi per favorire la sostenibilità economica di ogni impianto.Infine, si prevede una specifica disciplina urbanistica dell’arenile per favorire progetti di recupero e rigenerazione del litorale nell’ottica delle future gare per gli stabilimenti in conformità al nuovo Piano di Utilizzazione degli Arenili.
Veloccia: “Proteggiamo l’Agro e riqualifichiamo Roma”
“Questa riforma si fonda su due obiettivi principali: proteggere il sistema agricolo e promuovere la riqualificazione della città – ha commentato Maurizio Veloccia -. È stato dedicato particolare impegno al recupero delle aree periferiche di Roma, che sono rimaste indietro, e alla valorizzazione del centro storico, che va oltre le mura Aureliane, includendo anche le aree ottocentesche e novecentesche. La riforma difende la residenzialità e prevede scelte coraggiose, come la regolamentazione degli affitti brevi. Inoltre, si incentiva la rigenerazione urbana con il recupero di edifici abbandonati. L’obiettivo di questa riforma è anche trasmettere un messaggio forte: dopo anni di immobilismo, Roma sta cambiando e tornando a essere protagonista, con un’amministrazione che funziona e che difende regole chiare contro chi chiede una deregolamentazione”.
“Questa modifica è fondamentale per dotare la città di strumenti moderni ed efficaci – le parole del sindaco Roberto Gualtieri -, favorendo la rigenerazione urbana e fermando l’espansione e il consumo di suolo agricolo. L’aggiornamento normativo e la semplificazione procedurale garantiranno maggiore trasparenza, responsabilità e certezza nei tempi di attuazione, incentivando gli investitori e mantenendo il controllo pubblico sulle trasformazioni urbane”.
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Dopo 16 anni Roma vara le nuove norme urbanistiche. Cosa cambia per la città che verrà
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